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Ford Fiesta: popolarità destinata a durare

lug 30, 2018

Tutto ebbe inizio nel 1976, quando fu svelata al mondo intero questa Ford con un nome che era tutto un programma: Fiesta. Dal giorno in cui il primo modello ha lasciato la fabbrica, Ford ha venduto oltre 17 milioni di Fiesta in tutto il mondo. Unisciti a noi in un viaggio alla scoperta della storia di questa vettura Ford di successo, un mito intramontabile che oggi vive una seconda vita sul mercato dell’usato a livello internazionale.

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Il lancio della Ford Fiesta rappresentò la risposta alla rapida diffusione delle city car che dopo il loro ingresso sul mercato negli anni Settanta, grazie alle dimensioni compatte e alla trazione anteriore stavano rapidamente conquistando una larga fetta del mercato europeo. La prima Fiesta fu prodotta a Saarlouis (Germania) nel 1976, sulle orme della Mini, della Fiat 127 e della Renault 5. Più tardi, nello stesso anno, fu avviata la produzione nel nuovissimo stabilimento Ford di Valencia, con le origini spagnole sottolineate dal nome pieno di energia di questa cinque posti compatta.

Cinque anni più tardi, Ford lanciò la Fiesta XR2 con motore a benzina da 1.6 litri di cilindrata e 84 cv. La versione sportiva, con i caratteristici fascioni laterali, raggiungeva una velocità massima di 160 km/h. La prima generazione della Fiesta, della quale nel 1981 erano già stati prodotti 2 milioni di esemplari, riuscì ad affermarsi nel segmento medio-basso del mercato aggiudicandosi una serie di premi (di design). La seconda generazione della Fiesta, essenzialmente un restyling della parte anteriore e degli interni, fu lanciata nel 1983. Nello stesso anno fece il suo ingresso sul mercato la primissima versione diesel (1.6 litri, 40 kW/54 CV). Per oltre un decennio il motore a iniezione divenne così una caratteristica distintiva della gamma di motori Ford. La versione sportiva erogava 71 kW (96 CV) e, come il modello precedente, si chiamava XR2.

Nel 1989 la Fiesta subì un restyling radicale, in quanto il “modello ritoccato” di seconda generazione cominciava ad essere davvero datato rispetto ai concorrenti diretti. La nuova Ford Fiesta a passo lungo, con una carrozzeria più lunga e ampia, si rivelò presto un altro successo. A Colonia, l’artista H.A. Schult la utilizzò per creare un’opera d’arte intitolata Goldener Vogel (l’uccello dorato). L’utilitaria con le possenti ali d’aquila divenne ben presto un’attrazione per i turisti che visitavano la città. E come se non bastasse, la terza generazione della Fiesta si aggiudicò il premio Car of the Year nello stesso anno del suo lancio.

Ma si dovette aspettare altri sei anni, fino alla metà degli anni Novanta, per un altro restyling. Il nuovo design Ford Edge fece la sua comparsa per la prima volta proprio nel gioiellino di casa, la Fiesta. La quarta generazione di questo modello compatto si basava sullo chassis del modello rivisitato del 1989. Come per altri costruttori, la carrozzeria dalle linee curve cominciò a dominare la gamma Ford. La nuova Fiesta Mk4 con il suo caratteristico design stondato e la griglia ovale era disponibile in tre versioni a benzina (1.25, 1.4 e 1.6) e un modello diesel 1.8 più grande.

Con l’arrivo di una nuova auto nella gamma Ford, la Focus, la generazione successiva di Fiesta subì un restyling radicale. Notevoli erano i cambiamenti: l’auto aveva un look più aggressivo e maturo e anche qualche centimetro in più. Per la prima volta la Fiesta era disponibile anche con motori turbo diesel, ovvero 1.4 TDCi (68 CV) e 1.6 TDCi (90 CV). Fu lanciata anche un’attesissima versione sportiva della Fiesta: il modello ST da 150 CV. Una versione a cinque porte, lanciata in anteprima assoluta nel 2001 all’International Motor Show di Francoforte, segnò l’ingresso della sesta generazione.

Sette anni più tardi, la Fiesta Mk7 raccolse la torcia, con un nuovo motore a benzina 1.6 Duratec Ti-VCT e una versione diesel con emissioni di CO2 sotto la soglia magica di 100 g/km. Presto seguì un modello ECOnetic e, grazie a un consumo di carburante di 3.7 l/100 km, nel Regno Unito questa Fiesta fu eletta la cinque posti più efficiente in assoluto. Questo riconoscimento ebbe conseguenze immediate: nel primo trimestre del 2010 la Fiesta fu l’auto più venduta in Europa (140.496 unità).

La versione più recente della Fiesta è stata presentata in Germania a fine 2016. Ascoltando i suggerimenti dei clienti, Ford ha intrapreso un restyling radicale, soprattutto degli interni. Tutte le Fiesta sono ora dotate del sistema SYNC 3 Ford con touch control. Sono state aggiunte inoltre una serie di funzioni di sicurezza, come le luci automatiche e il Lane Keeping System, il sistema di allarme per il mantenimento della corsia. Inoltre la nuova Fiesta è 7 centimetri più lunga e 2 cm più larga rispetto al modello precedente. Attualmente sono disponibili sei allestimenti (Trend, Business, Titanium, ST-Line, Active e Vignale) e due versioni a benzina (la nuova 1.1 a benzina con 70 o 85 CV e la nota 1.0 EcoBoost con 100, 125 o 140 CV).


A cosa si deve fare attenzione quando si acquista una Fiesta di seconda mano?

Per coloro che sono interessati ad acquistare una Ford Fiesta di seconda mano, OPENLANE ha stilato un elenco di cose da tenere in considerazione prima di tirare fuori il denaro.

1. Se il cavo del cambio della Fiesta è danneggiato, il cambio stesso potrebbe essere un po’ duro e le marce difficili da inserire.

2. La Fiesta potrebbe emettere rumori quali fruscii o scricchiolii difficili da interpretare e individuare.

3. Anche l’elettronica della Fiesta potrebbe essere poco affidabile: un pedale dell’acceleratore poco sensibile, un sensore del cambio allentato, un relè difettoso, un collegamento malfunzionante tra batteria e scatola dei fusibili, contatti del relè appiccicati nel radiatore, etc.

4. Alle Fiesta non piace una tensione della batteria troppo bassa. Ad esempio, l’orologio sul cruscotto potrebbe smettere di funzionare, la radio potrebbe spegnersi e la serratura dell’auto potrebbe addirittura sbloccarsi all’improvviso.

5. L’estremità terminale dell’asta dell’olio nella versione 1.6 TDCi non è molto resistente; se si rompe è necessario rimuovere la coppa dell’olio.